mercoledì, marzo 02, 2005

Sorridi, qualcuno ti sta spiando.

E' a tutti nota la filosofia "spiona" di Google, e il web stesso trabocca di informazioni sui "cookie immortali" e sulle poco chiare vicende dell'archiviazione dei dati altrui. Si è parlato, e giustamente, di interessi commerciali, personalizzazione dell'offerta, marketing ecc.

Tuttavia credo che difficilmente chi accumula questa mole di dati non pensi anche ad un utilizzo "politico". Insomma, conoscere i gusti, frivoli o inconfessabili, e le necessità di tutti i navigatori, può servire a vendere marmellate, ma ancora di più può servire a prevedere le reazioni emotive della gente. Sapere quali bisogni "conoscitivi" (diciamo così) la gente soddisfa di più, può servire a capire, ad esempio, che la gente della guerra e del terzo mondo, nel privato della propria coscienza, non se ne frega niente o quasi. Di qui le conclusioni di chi la guerra deve scegliere se farla o meno.
Provate a pensarci: se votate, discutete o vi confrontate, in fondo, siete solo una maschera: quanto assomigliate a quella stessa persona che naviga in rete? Quanto tempo dedicate alle "cose serie", in rete? Questo per qualcuno potrebbe essere la dimostrazione che le "cose serie", in realtà, per voi sono altre. Chi riesce ad avere un quadro completo delle vostre preferenze, può sapere, ad esempio, che non impegnerete mai la vita per interessarvi dei diritti dell'infanzia abbandonata, del debito del Sudan, o dell'imperialismo americano. Può sapere anche, poi, che dei diritti delle minoranze o dei lavoratori non ve ne frega niente, che l'uguaglianza tra i popoli non è nelle vostre priorità ecc.
Potrebbe scoprire, sempre per esempio, che invece vi preme molto la libertà di guardare, come accettabile surrogato della libertà di fare, o che vi interessa lo svago evasivo più di quello costruttivo, o che vi piace sentirvi al centro di una comunità di anonimi.
E allora, potrebbe cominciare a offrirvi proprio quel genere di "servizi", proprio come piace a voi.
Dall'altro lato potrebbe prendersi tutto ciò che a voi pare non servire tanto, compresa la coscienza e la responsabilità.
A quel punto qualcuno si accorgerà che l'uomo, lungi dal tendere al bene per natura, tende all'abbrutimento come ad uno strano miele.
A questo servivano la legge, la società e l'autorità.

Forse è su intuizioni simili che un pensatore come Tolkien individuò il male assoluto, simbolicamente, in un anello che cattura e rende invisibili.

Nessun commento: