sabato, ottobre 29, 2005

Per Charitàs/secondo atto.

A proposito, ieri fonti ufficiali dell'istituto hanno chiesto che sia concesso il voto amministrativo agli immigrati.
Così, oltre al dormitorio e alla fabbrica, la provvidenza potrebbe far nascere anche un bel comitato elettorale.

Il prossimo che dice che i comunisti sono disonesti gli divoro i bambini.
Peccato di gola, è veniale.

Per Charitàs!

La Charitas ogni anno presenta un dossier in cui vanta le proprie generosità, invitando, dito puntato e sguardo serafico, tutti a fare come loro.
La Charitas di immigrati ne ha fatti entrare qualche milione, in Italia.
Tempo fa il mio parroco dal pulpito ha detto: "bisogna ospitare chi ha bisogno, come ha fatto il santo che ha diviso il suo pane col lebbroso".
Ecco, appunto ho pensato, il suo pane, mica quello degli altri. Ve lo immaginate un santo che entra a casa di un disgraziato e fa sedere il lebbroso alla sua tavola: "siedi caro, che il signore è una brava persona. Ci vediamo per il caffè"? Questa è la Charitas.
Andrebbe loro spiegato che offrire il pane altrui non è cristiano, tantopiù che gli altri, spesso non ne hanno abbastanza.

Ma è inutile, quando si tratta di importare manodopera, nessuno ragiona più. Sicchè i preti oggi mercanteggiano su tutto, fuorchè sull'immigrazione.
"Non ci vieni a messa? Oh, avrai sicuramente una buona ragione. Non preghi figliolo? Fa nulla. Hai peccato? Beh vabè dio è buono.
Gli immigrati? Ah no! Porca puttana, quelli te li becchi e zitto, lo ha detto la bibbia!".

Generosità blasfema e pelosa. Meno male che li conosciamo, alcuni di questi campioni di generosità.
Prima trasformano le canoniche in stalle, poi le parrocchie in fabbriche e infine, prodigio di giustizia (divina) commutativa, una mattina si ritrovano con la Mercedes.
Miracolo!

giovedì, ottobre 27, 2005

Sadomaso.

A proposito, dicevo: i ministri dell'UE li hanno chiamati "commissari".
Un'interessante perversione, forse di origine sessuale, per cui al politico (che amministra e sceglie) si sostituisce lo sbirro (che controlla ed esegue).
A mare millenni di storia, per un prurito.

Mormorativismo.

Tremonti ha lanciato un'idea niente male. Ha detto: "Dai, siamo sevi, vi piace l'Euvopa? E allova beccatevi questo". E ha proposto la Bolkestein sul sindacato.

La Bolkestein è una direttiva dell'UE varata nel periodo della presidenza Prodi (presidenza della commissione UE, che sarebbe il "governo" europeo, mentre il commissario Bolkestein che la firmò sarebbe l'equivalente del nostro "ministro"). La direttiva incriminata definisce la libertà di circolazione dei servizi (le altre libertà UE sono sulla circolazione di persone, di merci e di capitali).
In parole poverissime: un sindacato rumeno (che si considera offerta di "servizi") può aprire in Italia e fottere i pensionati alla triplice.

Io tifo per i sindacati russi.
Atlantisti e radical-schic, a lavorare!

Tiè.

Daniela Santanchè (parlamentare di AN) ha fatto il dito medio ai noglobal che contestavano davanti a Montecitorio. Dice che quelli le avevano dato della puttana.
Ma una donna che mostra il dito lungo a gente che gli dà della puttana non ci fa mica la figura di quella perbene, no? Voglio dire se gli gridava: "come vi permettete, cafoni ignoranti?" e si metteva a piangere, era una immagine più coerente con la nostra idea (culturale, certo, ma cosa non lo è?) di donna dai costumi ineccepibili.
Invece la signora elegante ha fatto il carnissimo. Mah.

Comunque, vi immaginate se qualcuno lo diceva a Rosy Bindi e quella di tutta risposta gli cacciava una zinna? A quest'ora eravamo tutti persone migliori.

martedì, ottobre 25, 2005

Monsignore favorite?

Avete visto il titolo di Panorama, stasettimana? "Fermatevi!" e di sfondo una ragazza che si fa una striscia di cocco. Ma cacchio, perchè?

Piuttosto "Continuate! così stiamo più larghi".
Ciao Emilio, non temere, ce l'avevo con gli attori.

Un presidente testa di cazzo.

Aspettavamo il ritorno e il ritorno c'è stato. Niente trionfi, niente scandali: Santoro ritorna da professionista, parla poco, qualcuno ribatte di mestiere.
Non si esce fuori dal passato, finchè la differenza tra il prima e il poi non la si colga che in disaccordo: per qualcuno la libertà è incondizionata, per altri le regole vanno rispettate.
Santoro, comunque, è entrato in scena alla maniera antica: viva la libertà, viva la fratellanza. Bon, fa il suo mestiere; attempato, demodè forse, ma lo fa.

Una cosa mi ha inquietato, però. Senza soluzione di continuità, dopo aver inneggiato alla libertà eccetera eccetera ha gridato: "viva la cultura!".
Ecco, questo cerchio logico per cui chi non è dei loro era un asino a scuola gli ha già fatto perdere due competizioni elettorali (forse, potremmo dire tre), ma loro ci rifanno.
Ce li avete presenti quelli che in prima media prendevano otto, diventavano antipatici e facevano comunella? Bene, dopo dieci anni te li ritrovi che sono rimasti antipatici, i voti non ce li hanno più, e sono diventati la caricatura di sè stessi.

Invece mi pare che nel cervello malato degli italiani Berlusconi ricordi ancora quel testa di cazzo dell'ultimo banco che prendeva sempre cinque. Quello te lo ritrovi puntualmente dopo dieci anni che è diventato una sagoma, è pieno di gnocca e magari ha fatto pure fortuna. A chi dedichereste una rimpatriata?

lunedì, ottobre 17, 2005

Mi quoti ti sposo.

Quota rosa, temo che non ne usciremo più.
E' vero che i maschi sono in competizione con le donne, d'altro canto la natura non è uno stato di fatto creato con votazione democratica. E' vero pure che la cultura dominante sta cercando di riposizionare i ruoli, improntandoli ad una minore conflittualità ed una maggiore "empatia".
E' vero d'altronde che questo cambio di rotta potrebbe preludere ad una sovversione della idea stessa di famiglia. Ma potrebbe pure non essere.
Insomma tutti hanno paura: le donne di diventare schiave, gli uomini di diventare finocchi, i politici di perdere la poltrona. Alle volte è "solo la paura che infine uccide i sentimenti" (Battisti). Mah.

Ad ogni buon conto io ho visto alcune donne in un ufficio della polizia ferroviaria durante il pestaggio di un disgraziato (molto probabilmente colpevole, ma si decide in tribunale): ammazza, altro che genio femminile! Posso testimoniare che (moralmente) fanno più schifo dei colleghi, e in più non fanno nemmeno ridere.

Ecco spiegato perchè io per esempio non vedo il problema. Ma per il resto sono un buon partito.

sabato, ottobre 15, 2005

Ruggine.

Lapo Elkann si è sentito male per la coca. Tutti i giornali tranne due, e quasi tutte le firme, si sono profusi in consolazioni ed hanno chiarito: "niente moralismi!".
Per carità, il moralista no.
Ma l'amore di giustizia non si tocca: diciamolo, questa è una classe dirigente che si ossessiona nel culto di sè eppure si dispera; questa gente decide parte del futuro di molti di noi e non riesce a gestire non dico la propria moralità (che sono affaracci loro, e magari io ne faccio di peggio), ma la virtù d'oro della moderazione.
Coca, travestiti, collassi e indigestioni. Che c'entra la morale, in questo caso? Non è il giudizio sull'uomo (un normale inquieto adolescente), ma il giudizio sulla storia della famiglia più imporante d'Italia. Un ristretto circolo dove a nessuno importa più nulla di quello che importa alle famiglie oneste: progettare il futuro, onorare almeno per pietà delle apparenze il proprio passato, vivere con decoro le divisioni, regolare gli affari propri senza buttarli nel fango della maldicenza altrui.

Cocainomani, eccessivi, annoiati e snob, questi qua non hanno più forze, più cervello, più coglioni. E si crede davvero che basti adularli per farne degni uomini di potere?
E poi, guardate bene: anche di tutto questo stuolo di consolatori a loro stessi non importa più nulla.
Al crepuscolo ogni cosa diventa inutile. Punto.

Si accomodi imbecille...

"Tim, messaggio gratuito: siamo spiacenti di comunicarle..."

Perchè spiacenti? Spiacenti vuol dire che ti dispiace, ma un momento. Nessun problema ad ammettere che un sentimento si possa incorporare in un documento. Ci sono infatti le lettere d'amore e i telegrammi di condoglianza. Un messaggio registrato, stante l'evoluzione delle comunicazioni, può considerarsi un documento. Poco romantico magari, ma lo è.

Adesso, un documento che contiene emozioni in realtà le testimonia, giacchè non può contenerle in senso letterale; e le testimonia come un messaggero, ma questo presuppone che le emozioni, in qualche altra persona, vi siano pure state.
Orbene, questo non è, giacchè nessuno ha potuto sapere del mio tentativo di telefonata a credito esaurito, e quindi nessuno ha potuto propriamente "spiacersi". Ecco, questa è una discettazione sul nulla, ma serve a porsi un'altra domanda.
Quale astrusa ragione culturale, o psichica, ha fatto concludere agli amministratori della mia compagnia telefonica che trattare i clienti come cretini fosse un'asigenza di buone maniere?

sabato, ottobre 08, 2005

Addio Fausto.

Stavolta lo ammazzo. Lo cerco, lo trovo e lo ammazzo.
Fausto Bertinotti. Sei comunista, e passi. Con quella signorilità così compiuta che si appaga l'orecchio solo a sentirti, ti si perdonerebbe di peggio. E poi, quale arma migliore per servire irresistibili punti di vista: come si fa a dirti di no? La precarietà danneggia la coesione sociale. Verissimo. La precarietà era l'arma per lanciare la produzione italiana, ma ha fallito, perchè ci sono Cinesi e Indiani, cento volte più precarizzabili di noi. Esattissimo. Hai pure detto che la libertà di scegliere non ce l'hanno tutti. Si può essere più incisivi?

Io a Fausto lo voterei premier a vita, altro che soglia di sbarramento.
Ma ho un sospetto; un tarlo fastidioso che mi impedisce di sceglierlo come vorrei.
Insomma ecco, lo votano i centri sociali, gli estremisti gay, i libertari, gli anarchici, gli insurrezionalisti e gli ex-sindacalisti.
Cosa c'è di peggio di una storia d'amore finita sul nascere?

Vattene via, lasciami solo. Vattene, vattene col tuo Prodi...