martedì, novembre 29, 2005

God save your sister.

Gli Inglesi hanno scritto un'altro libro contro l'Italia. l'Economist ha detto che la nostra nazione fa acqua, che l'Italia va a rotoli, che finiamo male ecc. Il libro si chiama "Dolce Vita addio".

Porca miseria c'hanno ragione. Non tanto sui contenuti (dicono sempre le stesse cose e intanto l'Italia rimane un giardino e l'Inghilterra rimane una chiavica), quanto sul fatto di essere incazzati: noi è dal Vallo di Adriano che gli fottiamo le donne; loro una volta sono entrati qui e si sono dovuti spartire i bordelli coi Marocchini.

Abbasso l'Italia!

domenica, novembre 27, 2005

Sono capaci di farlo vincere n'altra volta.

Che cazzoni quelli del centrosinistra. Hanno iniziato l'offensiva elettorale 6 mesi prima delle elezioni.
Che poi sarebbe una buona tecnica, se quell'offensiva fosse fatta di programmi. 6 mesi, infatti, è giusto il tempo necessario per fare entrare in testa alla gente i contenuti, per spiegare i punti controversi, per battibeccare con i fatti e il futuro e tutto il resto.

E invece hanno già speso tutta quella roba che punta all'emozione dei dieci minuti prima del voto: comici, cantanti e scioperi generali.
Di questo passo, verso Marzo finiranno a fare manifesti: "vinca il migliore".

Virtualmente ricchissimi.

Turismo di massa o turismo culturale?
Questo problemino da niente viene risolto di norma nella fase programmatica di una politica regionale. Agli albori dell'economia.
In Lucania si discute ancora, e dicon tutti quelli come me che sono cresciuti al liceo: "Serve un turismo culturale; poche persone selezionate, di buon livello culturale, interessate alla vacanza intelligente e formativa, all'ambiente intatto, alle testimonianze del passato".
In questo ci si sente incoraggiati dai nostri omologhi liceali di altre città. "Caspita! La lucania è bellissima, ma scherzi? Quello è un posto di una bellezza rara".
Insomma, quelli che hanno studiato sono tutti concordi: qui è una pacchia di studio e sapere.

E per questo in vacanza se ne vanno a Cuba.

venerdì, novembre 25, 2005

Articolo quinto.

MOSCA - Tempi duri per le Ong straniere operanti in Russia: su imbeccata del presidente Vladimir Putin i deputati della Duma hanno votato oggi in prima lettura una legge che impone pesanti controlli sulle Organizzazioni non governative (Ong) e ne proibisce il finanziamento dall'estero.

Questa sì che è una bella idea. Dite che è liberticida? Eh no!
Per governare ci vogliono i voti; perchè a dettare legge, morale e pene dallo scranno di qualche club sono buoni anche i fessi.

mercoledì, novembre 23, 2005

Exchinsalar.

Si fa presto a dire spada e roccia. La spada nella roccia, d’accordo, ma dopo? Nessuno ci pensa alla roccia, dopo l’estrazione di Excalibur? Dimenticata nel fondo muschioso di un bosco, di essa non si parla che in relazione alla spada. E adesso chissà dov’è.
Giri per il bosco, vedi una roccia e passi avanti, e quella magari è la roccia della famosa saga.
E poi, del danno ne vogliamo parlare? Va bene, estrai la tua spada, ne hai diritto, ma la roccia? Chi la risarcisce, quella roccia che ti ha custodito la spada tanti anni? Prima tutti “la roccia, la roccia!” e poi via, tutti a parlare della spada, come pecoroni.
Niente più turisti, niente pellegrini, niente offerte, un disastro d’ingratitudine.
Se ci pensate il destino di quella famosa roccia è davvero triste.

Quella roccia mi ricorda l’UDC del dopo Follini.

martedì, novembre 22, 2005

Generale Inverno.

Finalmente fa freddo. Bello, secco e tagliente.
Direi che era ora, e adesso viene il bello.

venerdì, novembre 18, 2005

Permesso.

Un particolare dei nostri centri storici: la diffusione capillare di quegli aggeggi di ferro che servono a non far sedere gente davanti alle vetrine.
Li avete presenti? Sono intelaiature di metallo, dalla forma decorativa ma dagli effetti micidiali: ti si infilano nel culo e tu hai voglia a dire che sei stanco morto e che un posto vale l'altro. Tempo trenta secondi ti alzerai con le chiappe deformi e doloranti.

Guardiamo ai simboli. Quegli aggeggi dicono più di quanto non vogliano. Dicono per esempio che c'è gente che cerca un posto dove sedersi, che sono troppi, e che ci sono i proprietari delle "seditoie" che non tollerano che vi ci si sieda.
A pensarci, si tratta di banalissimi gradini, roba che in Europa era quasi un'istituzione sociale. Fare sedere sui propri gradini era una beneficenza a costo zero che forse, in altri tempi, dava addirittura un lustro (magari ipocrita) alle ricche dimore.
Il famoso avaro dell'opera "47 morto che parla" di Ettore Petrolini era talmente tirchio da far pagare l'occupazione dei suoi gradini ai mendicanti. "Zona centrale!" giustificava. Faceva ridere l'idea che qualcuno speculasse sul sedere degli altri.
Tra l'altro ai gradini si appoggiava una persona anziana, un viaggiatore pendolare dai piedi doloranti, un tizio al quale si fosse slacciata una scarpa, un operaio in pausa per un panino...
Oggi non ci si siede più, ed è una brutta cosa, ma ancora più triste è che il fataccio ha i suoi buoni motivi.
Perchè oggi non si siede quasi più chi ha bisogno, come una volta. Guardate i gradini del centro; oggi si siedono sedicenni viziati ma anarcoidi, si siedono migliaia di cialtroni, nazionali e d'importazione. Si siede gente che non ha rispetto di nulla.

E così, sedetevi comodi (se potete) e godetevi il paradosso: a furia di farsi sedurre dal sottile brivido del progressismo fricchettone, la borghesia radical-scic ha riempito le nostre città di nullafacenti cronici, disperati, incivili e senza nessuna possibilità d'integrazione. Poi, in aggiunta, ha pure sguinzagliato i suoi figli trendy per imitare i modi da barbone del suo proletariato immaginario.
Di questo passo i gradini si sono riempiti, sovraffollati di tutti, tranne che di veri bisognosi. Quando poi sono arrivati sul mercato quei famosi aggeggi, cinica ma comprensibile forma di difesa di commercianti e condomini, ecco che zingari, punkabbestia e perdigiorno se ne sono andati (spesso ai tavolini dei bar), e i poveracci veri di cui sopra sono tornati, increduli, a verificare quanto fosse cambiato il mondo.

Con i nuovi aggeggi di ferro, degna bandiera delle nostre città d'arte, chi ha davvero bisogno di sedersi si fotte. Letteralmente.

mercoledì, novembre 16, 2005

Ridi mo.

Devolution/federalismo: Bossi ce l'ha fatta.
Ricordate come lo trattavano i guardiani della signorilità radical-scic, or non è guari? Come si svegliavano tuonavano: "chi quello lì?" e giù risate da orbi. Roba da arrossire, ma lui non si è fermato.
Ricordo di un giornalista di sinistra che raccontava di averlo trovato a casa, per una intervista, con "mocassini sformati, da discount della calzatura". Che finezza.
De Mita diceva che le leghe erano "una minaccia per la democrazia", mentre gli altri si abbandonavano a considerazioni molto meno istituzionali.
Ridevano tutti: "chi, quello lì? Ah-ah".

Oggi invece c'era Scalfaro al Senato che singhiozzava: "Oddio no, no, non ci credo. E il patriottismo dov'è? Vi prego svegliatemi, o uccidetemi".
Lo hanno portato a braccia fuori, in stato catatonico, subito dopo.
Oh capite, Scalfaro, mica uno così.

Tempo galantuomo e democrazia canaglia.

martedì, novembre 15, 2005

Senza religione.

Leggevo da un autore francese: "moderati quanto possono esserlo nei loro interessi".
No, dico, scherziamo? Sicchè sfottere i moderati è diventato uno sport?

"Dove andremo a finire!" disse l'onorevole Colombo alla presenza di sua Eminenza.

Moderiamoci!

I moderati non possono vincere le elezioni. Possono al massimo pareggiarle, e con altri moderati.
Che illogicità, un moderato che si sparte i ministeri con uno che non lo è, non vi pare? E un moderato parziale, ve lo immaginate? E un governo moderato che dura più di sei mesi, non vi pare un controsenso?
E poi "moderato" su qualcosa o da qualcosa? O qualcuno?
Certo è che con questo bel termine che si sono inventati, i moderati passano per gente perbene più degli altri. Viene da votarli così, sulla parola.

Votate Pound moderatamente.

lunedì, novembre 14, 2005

Veleno settimanale.

Giovedì questo esce "Veleno", settimanale satirico dal cuore nero (almeno così si dice).
Cercatelo in edicola. Va da sè che comprarlo è d'obbligo, facesse pure schifo.
Tanto noi non si ride mai.

Il re si è rivestito perchè non lo guardava nessuno.

La destra non esiste. La sensazionale scoperta è di un pool di ricercatori svedesi e, se confermata, potrebbe mettere in discussione una intera epoca della conoscenza.
Il gruppo di scenziati (4 svedesi e un italiano immigrato nel '78) è riuscito a dimostrare, tramite l'analisi di complesse analisi microbiotiche, che quello che denominiamo comunemente "destra", in realtà altro non è che una parte piuttosto centrale della sinistra.

Ma alla rivelazione seguono le polemiche. Un docente dell'università di Osaka, infatti, ha sollevato proprio ieri, sulla prestigiosa rivista Nature, un dubbio che rischia di oscurare il successo scentifico: se la destra è sostanzialmente una sinistra, allora la sinistra è tale rispetto a cosa?

venerdì, novembre 11, 2005

Cin-cin (e allora dillo).

La Cina, questo misterioso polipone giallo. Fa pensare, come sempre e come tutto, più l'immagine che se ne fa in Europa che il fenomeno in sè.
Mi spiego: dunque, si tratta di un feroce capitalismo moderno, inscritto in un sistema dittatoriale e repressivo. Niente diritti sociali, niente libertà di parola, niente di niente. In Cina non puoi essere socialista, non puoi essere liberale, non puoi essere anarchico, non puoi essere monarchico. Puoi essere solo Cinese, "malpagato frustrato".
Quanto di più lontano insomma da quell'immaginario che fino a ieri animava i sogni e le speranze del medio democratico occidentale. Un sistema tanto penosamente becero, tutto dirigenti e sbirri, che dovrebbero odiarlo tutti.

E invece, ci credete? Non solo non la odiano, ma gli piace: ai noglobal, ai giovani DS, ai libertari, agli anarchici, ai giovanotti doppiopettati di FI, AN e UDC. Non a tutti, certo.
Una mente inquieta come Jean Cau avrebbe detto che si tratta di una subdola e naturale ammirazione verso il più forte, il più crudele, il più virile.
E invece io non riesco a togliermi dalla testa una cattiveria: quando gira il potere, anche l'anarco-insurrezionalista ci riflette su.
Questo non esclude, chiaramente, le fantasie masochiste.

lunedì, novembre 07, 2005

Chi la fa non l'aspetti.

E siamo all'undicesimo giorno di "inaudita viulenza" nelle periferie (ma poi mica tanto) francesi.
Ribadisco l'osservazione che secondo me i Francesi, davanti ai figli degli ex-sudditi coloniali che fanno baccano, in fondo pensino: "poverini".
Non fa nulla, il diritto di proprietà si definisce comunemente come diritto di usare, fruire ed abusare. Se i Francesi ritengono di sperperare gli arredi urbani e le automobili (per quello che servono, poi) a titolo di risarcimento morale, sono padroni di farlo. Ma allora perchè gli mandano la polizia?

Così, per non fare la figura dei mezz'uomini, sfilano, ma è tutta una finta: pensate che in undici giorni di scontri (anche a fuoco), molotov contro asili, chiese e negozi, più di 1500 auto bruciate, c'è stato solo un morticino. Un anziano non manifestante.
In altre circostanze, anche in Francia chi scappa a piedi da una bigiotteria col malloppo in tasca rischia di essere freddato a bruciapelo, se gli dice male.

domenica, novembre 06, 2005

Narcisismi diversi.

E' sconfortante come Lucia Annunziata riesca non solo a mettersi in ridicolo nelle sue interviste (la domenica), ma pare che si vada a cercare apposta personaggi molto più in alto di lei per uscirsene sempre con le ossa rotte.
Lei, che pure non è l'ultima della cretine, credo si consideri disperatamente più intelligente di quelli che le stanno antipatici, con la conseguenza che quelli, che pure non sono dei padreterni, ci fanno la figura dei signori. Pera, la Moratti...

Prendete Vespa invece: la gente che invita in studio spesso è talmente mediocre che, quando non c'è Berlusconi, il vero ospite è lui.

sabato, novembre 05, 2005

Servito.

Accidenti al palcoscenico della politica.
Se non ci accorgiamo di loro, temo che un giorno o l'altro i moderati ci sbraneranno vivi.

giovedì, novembre 03, 2005

Babbari, popolo di inaudita viulenza.

Avete visto Parigi? Settimo giorno di guerriglia urbana tra forze dell'ordine e gente di quartiere.
Sempre più simili agli Stati Uniti, e in più proprio quella Francia che degli USA vorrebbe essere il sostituto culturale e forse politico mondiale.

Comunque il problema non è nuovo. Chi va a Parigi sa bene che deve stare attento alle temibilissime bande di Maghrebini, giovanotti scuri, in tuta e cane da guardia a guinzaglio. Ti guardano storto e ti menano, senza che nessuno ti difenda.
La cosa strana non è che ci sia in giro gente poco perbene; la cosa strana è che nessuno ci faccia nulla.
Al di là degli sbirri, che fanno quello che possono e quando possono, sorprende che la gente sia inattiva fino alla tragedia; sorprende che nessuno si ribelli. Ho come l'impressione che i Francesi, davanti alle devastazioni e alle angherie degli ultimi arrivati, in fondo pensino: "Poverini".

mercoledì, novembre 02, 2005

Uno simpatico e uno mediocre.

Cossiga ha detto che le cariche in CSM si comprano, che le assoluzioni in giudizio si barattano e che la Francia sta preparando le manovre per la guerra agli USA.

E pensare che adesso abbiamo Ciampi.

martedì, novembre 01, 2005

Tanto progredito che morì sul nascere.

Non scherziamo, quest'affare di Cofferati è un affare serio.
Ex sindacalista di ferro della CGIL, detto "il cinese" (per via degli occhi a mandorla, si spera), da alcuni mesi sindaco di Bologna, ha fatto una cosa grave.
Anzi, grave no, per un sindaco. Ha sgomberato una baraccopoli, ma per uno come lui, ex super coccolato da questa sinistra senza un capo, pare esserlo.
Ma come, gli hanno chiesto i compagni, fai il cileno? Sgomberi gli immigrati a manganellate, rispondi botte alla piazza, ti afferri alle abiette civetterie legalistiche della corrotta borghesia?

Si, ha risposto lui, perchè si dà il caso che i primi a chiedere la bonifica di quel quartieraccio abusivo fossero stati non i comitati civici della gente borghese, ma gli esasperati residenti del vicino borgo Panigale, quartierone rosso rosso di ex operai.
E allora, perchè le polemiche? Uno di sinistra dovrebbe avere a cuore la qualità della vita dei cittadini, no? Il Cinese ha fatto esattamente questo.
Ma, osservano i radical, lo ha fatto a scapito della povera gente rumena della baraccopoli. E vabbè, una volta anche borgo Panigale erano "povera gente".
Allora ecco spiegato l'arcano ingrediente della politica progressista: se sei un disgraziato hai diritto di farti pagare per questo, ma aspetta solo che si presenti uno più disgraziato di te, ed ecco che senza accorgertene diventerai un capitalista fottuto.

Stiamo freschi per il futuro; alle porte si accalcano miliardi di cinesi.