martedì, settembre 18, 2007

Promesso.

Che lezione questo partito democratico. Porca miseria che batosta.
Quello che temevate dei democristiani, insieme a quello che restava dei comunisti. Tutti insieme, muffa e tutto, a fare quello che hanno sempre fatto, per altri venti anni. Credevate di farla franca, vero? E invece adesso ve li sorbite, i sagrestani che cianciano di libertà e i sindacalisti che biascicano di valori. Adesso ve li pappate e zitti.
E senza fiatare, anche: la fraseologia moralistica delle vecchie prostitute parlamentari, le mummie fritte sullo scranno, i giovani alzadito d'allevamento, la mafia e gli immigrati e tutti i giustificati a priori del mondo "quasi" nuovo. Tiè.
Quello tra l'Italia e gli Italiani è un matrimonio celebrato che non si consuma mai; manca sempre il modo o il tempo.

giovedì, settembre 06, 2007

Merende e compagni.

Tolleranza zero, ma un momento: come diavolo è successo che il civile criterio della "certezza della pena" è diventato il trucido concetto sceriffesco "tolleranza zero"?
Insomma per applicare ad uno strupratore omicida la legge, così come la applicano a me, il giudice deve diventare un farabutto senza cuore, il padre un aguzzino e la legge un cercere politico? Ah, Hegel, stramaledetto visionario (e quante te ne direi), ecco cos'hai combinato: al mondo non c'è da rottamare un'ideologia, un'opinione che sia una, nel 2007. In un modo o nell'altro, per quanto il cittadino se la possa passare male, c'è sempre una nuova sintesi dietro l'angolo per risolvere le questioni. Ideologia vecchia, più soluzione dell'ultim'ora, diviso due.
E se per avventura un bruto gli si rivolta contro, al povero cittadino, bisogna fare un tavolo di concertazione tra il bruto (...ebbene si, sono il bruto, ma chi non lo è, almeno un pò?...), la sua infanzia difficile (...a me mi ha rovinato un altro...), le ultime scoperte della pedagogia (...se avesse avuto, se avesse potuto...), i rappresentati delle ultime sei o sette ideologie in materia (...la galera è fascista, la galera è solo per i fascisti, la galera è meglio dei fascisti...), un rappresentate -è d'ufficio- del'68 (...è colpa della società...), il brutalizzato (...almeno sbrigatevi, a me mi duole stare seduto...), un ministro (...dobbiamo, liddòve, ecc...).
Giustamente, in mezzo a tanta cultura e serietà, se qualcuno estenuato si alza sulla sedia, alla fine, e consiglia uno sbrigativo contrappasso, gli danno del mostro a lui.

Un consiglio a quelli che hanno studiato: giudicate biologico, e salvatevi le cervella.

lunedì, settembre 03, 2007

Salva di cannone.

Dico qualcosa che non mi fa comodo. Walter Veltroni è il risultato di un'evoluzione genetica che spiega tutto del comunismo italiano.
Passano con gli anni gli amici e i compagni, passano (nel senso che cadono) i muri, passano i giustificazionismi (quello poverino sbaglia, quelli non esistono nemmeno, il fine giustifica abbastanza i mezzi, ecc.), passa persino il senso stesso dello stare nello stesso partito. Eppure qualcosa resta.
Resta una roba talmente diluita, un programma politico talmente fungibile, un brodo culturale a tal punto tollerabile, che ogni tipo di reazionario, oggi, dovrebbe scrivere sul diario "del secolo scorso ho capito: tanta preoccupazione per nulla".
Domani esce fuori che alla Mafia bastava aprire un tabacchino.