giovedì, agosto 30, 2012

Ridotto.

Ho guardato l'ultimo film di Batman.
Sembrerà una minchiata, ma non lo è: un (altro) film in cui una banda di fricchettoni comunisti vuol distruggere l'oleografico giardino della civiltà occidentale. Fa parte di una fortunata serie di film con cui il partito repubblicano conta di emozionare l'elettorato conservatore (e analfabeta) d'America e, se possibile, del mondo. D'altro canto va detto anche che la filmografia di sinistra, da sempre, divulga a livello mondiale storie di suore che picchiano bambine, generali che cominciano guerre e imprenditori che avvelenano il mondo, per emozionare, dal suo lato della barricata, l'elettorato progressista (e gli scoppiati di ogni età).
Avrete notato quanto, ai nostri giorni, sia stitico il dibattito ideologico e quanto sia prolifico questo filone cinematografico. Il caro vecchio confronto tra idee non s'usa più: comizi, dibattiti, libri. Oggi vanno di più le poesie, le foto del viso smunto di un bambino, i video trucidi della violenza tribale. Nichi Vendola le definisce, con un termine lucidissimo, "narrazioni".

Peccato non ho preso i pop corn.

giovedì, agosto 02, 2012

I maschi senza muscoli sono spacciati.

Il femminismo è l'ideologia più maschilista della storia. Se la questione astratta viene dichiarata essere il rispetto della donna, esso poi (con una eterogenesi dei fini veramente molto femminile) non si dà tanto all'insegnamento di quel rispetto ai maschi, quanto piuttosto all'attizzamento di un'uguale pari aggressività da parte delle femmine. Un errore culturale di proporzioni non ancora pienamente apprezzate, che poteva provenire solo da una cultura ignara del contributo, in materia, della morale cristiana.

In questa battaglia tra villosi gladiatori, dove il successo e lo spintone vengono celebrati in una perenne olimpiade androgina, l'unico argine che impedisce la regressione a una bruta, e pura, dialettica muscolare, l'unico puntello che tiene in piedi l'illusione della parità, è quello dato dall'opulenza del vivere moderno, dove i muscoli contano meno di niente.
Ma se domani scoppiasse una guerra anche locale, col suo seguito di paura, precarietà e miseria, io temo che dimenticheremmo d'un colpo, mercè il femminismo bevuto finora, l'eco lontano delle mille Madonne cristiane, e rivedremmo ancora certamente, nelle convulsioni umane della lotta per la sopravvivenza, la spregevole sagoma di Medea o Pandora, figure temibili, ma di facili prede.
Al tempo delle caverne funziona così: i forti prendono ciò che vogliono. Questo fa sì, quindi, che i deboli non abbiano altra difesa che la sottomissione e il tradimento. Il che comporta, infine, che i forti cerchino di continuo la vendetta sui deboli e il suo inebriante odore metallico, in un cerchio vizioso e infinito.

Il femminismo, parola singolare maschile, è l'inizio della preistoria. Quella si, molto maschile.