martedì, settembre 27, 2005

Sabato trippa.

Oggi Putin ha parlato alla nazione russa.
Il senso delle sue parole è stato:
"E' vero, la Russia oggi è un paese forte e vitale".
Non ha mancato poi di far osservare che la Russia oggi, militarmente parlando, può spiegare una potenza colossale. Missili, truppe, sommergibili, aerei, matrioske.

Ma insomma, è una buona notizia o no?

giovedì, settembre 22, 2005

Meglio tardi...

Eccolo lì. Una volta Fini chiese di buttare fuori Tremonti. Vi ricordate, c'era Follini che lo istigava e gli diceva da dietro: "dai dai, facimmo ammuina, che poi diventi tu il premier", e il cazzone "si è vero, tremonti deve andare via!" Perchè poi? O perlomeno perchè lui no e quell'altro si? Mah, Fini in verità non lo sapeva bene, allora.

Poi ha capito qualcosa, ricordate? Ha capito che i democristiani fanno regali solo il 2 novembre, e generalmente si tratta di garofani.
Così oggi non ha fatto lo stesso errore, e piuttosto che accodarsi alla balena bianca, ha preferito salvare la faccia nella maniera più semplice e (incredibile no?) più efficace che c'è. Fare politica.
Così si è rimangiato tutto, ma è troppo tardi.

lunedì, settembre 19, 2005

E' il sangue di Maradona.

21 colpi di cannone hanno annunciato stamane il miracolo di S. Gennaro: il sangue del martire nell'ampolla si è sciolto.
Bene, ma Margherita Hack ha protestato vivamente. L'esimia astrofisica ha detto: "gli è tutta una burla", poichè anche mischiando certi elementi chimici, ella sostiene, si ottiene qualcosa di simile. Vediamo:

1) Che sia possibile riprodurre qualcosa di simile al sangue non dimostra che quello nell'ampolla sia quel qualcosa di simile.
2) Ai napoletani non gliene frega niente che il sangue sia vero o falso. Se ci fosse gente di spirito, potrebbe osservare che la Hack discetta sul sesso degli angeli.
3) Quando papa Woityla ha "declassato" S. Gennaro nel calendario, ritenendo fondati i dubbi sulla sua esistenza, apparve una scritta nei pressi del Duomo: "san gennà, futtatenne".

Diciamo quello che è: ai radical Napoli fa venire l'orticaria. A Napoli sono devoti come loro non sopportano che si sia, e se la godono come loro vorrebbero tanto che fosse.

giovedì, settembre 15, 2005

Una prece.

Costruire per tutta la vita un muro, impiegando mente e sacrificio per tirare su una barriera.
Progettarne l'immane grandezza, perchè sia definitivo ed eterno, impegnando quanto di più raffinato e sottile l'ingegno e la fortuna a poco a poco apprestano, e poi, al momento di chiudere il tratto fatale con un enorme macigno, morire.

E' quello che è capitato a Gianni Agnelli.
Sicchè i soldi da soli non bastavano, ci voleva giusto un altro pò di tempo.

martedì, settembre 13, 2005

E mo?

Lo ha fatto. Sharon ha sgomberato la striscia di Gaza dai suoi temibilissimi occupanti: i sionisti ultraortodossi.
Bisogna riconoscere che "la jena" per ora ha vinto.
Adesso ha talmente tanta credibilità che, al limite, potrebbe pure malmenare il papa in TV.

PACS tibi

Rieccoli.
Quelli dei PACS, sono tornati, sotto le elezioni (o quasi), per rivendicare il diritto d'amare.
Anzi no, contrordine, i PACS servono solo ai conviventi, anche etero, e servono ancor più agli anziani.
E poi nessuno ha parlato di matrimonio, nè di adozione.

Ma allora, dico io, lascieranno i gay nella discriminazione per sempre? E che progressisti sono? O magari fanno finta...


Va bene, lo ammetto: i comunisti di una volta mi piacevano. Erano dei farabutti, ma avevano una virtù: il coraggio delle proprie azioni.

domenica, settembre 11, 2005

De profundis.

Lo sapevo che sarebbe successo ancora. Perchè nessuno ha fatto niente?
Perchè non glielo avete detto a quelli della "Marcia per la Pace" che la pace con la guerra non c'entra niente?

Andateglielo a chiedere a Bush, o a Putin, se preferiscono la guerra santa o la santa pace. Chiedeteglielo al Berlusconi, a Fini, a Prodi. Ma tutti sono per la pace, porca miseriaccia!
Perchè nessuno discute il problema politico della guerra?
A che serve manifestare sul niente? A preparare la scaletta a Prodi e Kerry? Ma nemmeno loro ritireranno le truppe! O forse si?
E come facciamo ad esserne sicuri, visto che lo hanno sempre negato? E come faranno a consegnare, poniamo, l'Iraq alle tribù Sciite filo-iraniane? L'america rinuncerà al Medioriente? E Israele? Pure loro si ritireranno dalla partita? E i missili, le banche, gli affaristi, i coloni, la Russia...

Niente da fare, la ragione è troppo noiosa per questi qui.
E allora preti in camicia e ragazzetti in stile etnico, uomini di cultura e puttanoni da superattico, politicotti e politiconi, nomi e nomignoli; tutti a manifestare come se servisse a qualcosa.
Il loro motto è "fateci sognare, vi regaliamo voto e cervello".

venerdì, settembre 02, 2005

Buon divertimento!

"L'america è avanti!" dicono da cinquant'anni gli intellettuali di casa nostra.
Adesso, trascuriamo pure il fatto che lo hanno detto sempre, prima della Francia, poi dell'Inghilterra, e trascuriamo pure il dubbio che questa sparata sia o meno corredata di quella malafede che politicizza ogni cosa; il punto è:
Ma ci credono davvero? E bastano due lucine colorate a convincerli?

Intanto basta un terremoto, un black-out o un'alluvione a cancellare ogni traccia di civiltà: la polizia spara sugli sciacalli, gli sciacalli allora si organizzano in bande e sparano sulla polizia, gli onesti aspettano una elemosina davanti alla quale ci sono sempre altre priorità (questa volta è la guerra in Iraq, ma in genere è la cronica mancanza di strutture pubbliche), i presidenti corrono ai ripari (nel senso della poltrona) e ingaggiano truccatori da un milione di dollari per rifarsi.
Siamo tutti liberi di considerarli effetti estremi di situazioni estreme, che non dimostrano nulla tranne qualcosa di trascurabile.
Nondimeno io, che pure libero sono, la penso in tutt'altro modo.

Io penso che la libertà dalla paura sia il presupposto della convivenza civile: non per nulla è la ricchezza più difficile da accumulare. E' talmente difficile che se lo chiedete ad un politico, ad un prete, ad un imprenditore non sa nemmeno da dove partire. A noi ci sono voluti migliaia di anni.
Questo non vuol dire, però, che io neghi una verità lapalissiana: se avete tanti soldi, forze e potere, se avete la macchina sportiva e le scarpe di coccodrillo, se avete l'attico a New York e la cena con de Niro, l'America rimane il migliore posto del mondo.