sabato, giugno 25, 2005

E le bollicine?

Dal sito Indymedia.
Sono sempre più convinto che l'unico antidoto anticapitalista e' fare sesso il piu possibile degradando tutto il resto a qualcosa di secondario. Dobbiamo liberarci completamente e vivere la nostra naturale bisessualità per far cadere ogni forma di discriminazione.

Fare sesso degradando il resto... era una opinione molto in voga agli albori della teoria pangermanica (e paganeggiante) della razza, anni '20: "i problemi del mondo derivano tutti, direttamente o indirettamente, dalla repressione del desiderio sessuale", che ricalca poi, l'intuizione del ben più noto de Sade.
Se non fosse, però, che le derive tipiche di una società malata, aggressività, egoismo, competizione, casomai si acuiscono in un contesto sessuomane. Non a caso certo femminismo ha rintracciato proprio nel desiderio sessuale il nocciolo del capitalismo.

L'illusione di "stappare", letteralmente, la felicità è un disordine tipico del giorno d'oggi: "se si eliminano tutte le regole, si sta meglio tutti", questa la sostanza.
I liberisti, più pudichi, si accontentano di applicare l'inusuale ricetta solo all'economia.
Nondimeno, in entrambi i casi, è meglio camminare muro-muro.

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