venerdì, luglio 22, 2005

Realtà virtuale.

Via, diciamola tutta.
Con il muro in Palestina (in Palestina sì, perchè in fatto di concessioni millimetriche, agli israeliani non la si fa), gli abitanti dello stato di Israele sono più sicuri.
E infatti sono diminuiti gli attacchi suicidi, sono diminuiti i presidi dell'esercito e i terroristi rimangono impotenti e beffati.
E via diciamolo che col muro in Israele si sta meglio!

E dopo averlo detto però, diciamo pure altre cose: il fatto che gli uni (piuttosto che gli altri) debbano stare sicuri è assolutamente un partito preso. Muro in Palestina? E allora perchè non un muro in Israele, a protezione dai voracissimi coloni ultranazionalisti?
Mi pare che le violenze, le invasioni, gli accaparramenti e le strategie bombarole non le abbia inventate Arafat. Certo, anche lui non si è fatto pregare, per prendere subito (cattivo) esempio; magari poteva fare come Ghandi. Chissà se lo avrebbero ascoltato.
Oppure poteva sopportare cristianamente.
Ma che importa poi... il problema non lo si risolve invero perchè Israeliani e Palestinesi, oltre ad essere due soggetti in lotta, sono due pretesti.
E badate bene, sono pretesti di due soggetti molto più grandi.

Questo è il problema.
Ma la gente, coglionata e fessa, ancora si studia di cernere, tra corpi insanguinati e pallini di ferro, i buoni dai cattivi.

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