martedì, luglio 05, 2005

Brindo alla sete.

Diceva un tale lord inglese, qualche anno fa: "Gli aiuti consistono nel tassare la povera gente dei paesi ricchi per passare i soldi alla gente ricca dei paesi poveri".
Egli non sapeva ancora delle strepitose evoluzioni della beneficenza del 2000: Non solo i soldi, come trent'anni fa, passano di mano dalla piccola borghesia occidentale ai corrottissimi gerarchi dei paesi poveri; addirittura i poveri bambini africani, un tempo passivi osservatori, oggi vengono reimpiegati in maniera creativa per salvare la carriera di decrepite rock-star.

Buttiamola in politica và, che almeno salviamo la decenza:
Allora, viene cancellato il debito, ma viene lasciato in vita il cappio dell'interesse (e dell'interesse sull'interesse). E' una mossa molto ingenerosa.
E' come tenere in vita un torturato, perchè non smetta di soffrire.
E chi si erge dall'altro lato, con una geniale ricetta politica? Nientedimeno Bob Geldof (il cantante), che ha chiesto a Paul Martin (il premier canadese) di stanziare almeno lo 0,7% del PIL per i paesi poveri.
Il "Toronto Post" gli ha fatto osservare che la cifra, 50 miliardi di Euro, è esattamente la somma che il governo avrebbe in mente di stanziare per la spesa sanitaria.

Ho un'idea: smettiamola di festeggiare, pasteggiare, ballare "a nome" dell'Africa.
O andiamo ad aiutarli, o non se ne parli più.


Grazie, a nome degli Africani.

Nessun commento: