mercoledì, febbraio 15, 2006

Petali canditi.

Anni '60, in una Rio annegata di sole come sempre, e non ancora indurita dalla rovina della sua struttura economica, su di un lungomare in bianconero pieno di ottimismo da nuovo continente, tra i figli degli emigrati d'Europa e d'Africa, passeggiava una ragazza bella, molto bella. Tanto bella che Vinicius de Moraes e Antonio Carlos Jobim, perdigiorno e compositori seduti ad un bar sulla stessa strada, ammirandola buttarono giù dei versi bellissimi ed una musica malinconica e serena come il calore del pomeriggio.

Olha que coisa mais linda mais cheia de graça
É ela menina que vem que passa
Num doce balanço, caminho do mar
Moça do corpo dourado do sol de Ipanema
O seu balançado é mais que um poema

É a coisa mais linda que eu já vi passar

Anche per chi non sa il portoghese non ci vuole molto ad apprezzare, credo.
La ragazza si chiamava Heloisa Pinheiro, e adesso è una bella signora sexy, si è trasferita a Miami, ha un sito nella cui pagina principale campeggia una enorme scritta "la musa ispiratrice della famosa canzone..." (con motivetto monofonico al seguito), si è ossigenata e posa insieme a giovani promesse del periodico Playboy. Credo faccia da sponsor ad alcune di queste "conigliette".
Una carriera da baraccone su un dono d'amore, non c'è molto da dire.
La cosa ridicola, in questo squallido lungomare in technicolor e battone in Cadillac, è che la canzone terminava:

Ah, se ela soubesse que quando ela passa
o mundo sorrindo se enche de graça
E fica mais lindo por causa do amor

Non provate a tradurre: scoppiare a ridere, in questo caso, vi spingerebbe fuori sicuramente almeno una lacrima.
Buon san Valentino, il ritardo è voluto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ahhhh, Romanticone di un Contrometropoli.....