lunedì, aprile 06, 2009

Vecchi poeti bellimbusti.

Maledetto vecchio cinema italiano! Ecco chi è stato!
E' colpa sua se, al giorno d'oggi, ogni buon cittadino inglese, che sia realista maschio e bianco, ci odia. Maledetta forza del cinema! Nemmeno avevamo finito di perdere la guerra, e già dipingevamo i sogni di mezzo mondo coi colori delle nostre facce di maschera, con le nostre sordide strade assolate, col blu imbroglione del nostro mare.
Nel cinema italiano degli anni 50 e 60 è tutto dannatamente bello. Le donne, gli uomini, le case, le macchine, i colori del bianconero. L'invasione, perchè così deve essere stata vista da nord, delle tradizioni domestiche altrui con la nostra promiscua ed equivoca gentilezza, sfacciataggine, furbizia sociale, è stata la causa prima dell'odio che, un pò tutti ma gli Inglesi soprattutto, provano per noi. E pensare che il modello italiano lo disprezziamo persino noi stessi, ogni giorno, da almeno due secoli!
Quei film hanno violato la sacralità del desco familiare di nazioni ben più evolute della nostra. Quel mondo che i buoni padri fondatori del Commonwelt consideravano debole, corrotto e immorale, divenne, a dispetto delle negative sorti belliche, che avrebbero dovuto estinguerne ogni pretesa, il sogno inquieto di mogli e figli.
Bel guaio avete combinato! Imporre un'estetica così paradossale come la nostra a paesi tanto serenamente diversi da noi.

Adesso, per recuperare il rapporto, toccherà tornare a prima di Sciosciammocca, a prima di Pulcinella; bisognerà convincerli nuovamente che l'italiano è un innocuo (e impotente, mi raccomando) buffone, possibilmente furbo e divertente, che vive in una scenografia da quattro soldi.
Ci vorranno vagonate di Benigni.

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