mercoledì, gennaio 03, 2007

Carnascialescum

Non lo dico con trionfalismo, perchè non sono di destra.
Il carrozzone politico della sinistra è una macchina perdente. Non si muove decreto legge senza che si debbano scomodare sottosegretari messi lì per meriti di partito e tuttavia senza nulla da dire, senza che si debbano ascoltare pensatori noiosi eppure intoccabili, senza che si debbano interpellare miriadi di minoranze, quote rosse, rosa, quote etniche, l'associazionismo al guinzaglio e quello randagio.
Le parole fluiscono stanche, senza senso, vaghe fuori dalla tv, e tutto per non offendere, per non smuovere, o per non concludere senza preavviso le questioni aperte. Precipitano, le solite parole, scivolano verso il bersaglio come gocce di unto. Ci sono dentro Che Guevara e le aragoste coi diritti, la moda gay e i ricordi del nordest sindacalista, gli esperimenti genetici di Vattimo e il primitivismo più spinto, e tutti stanno insieme in qualche modo, tutti ripetono un cerimoniale via via sempre più adeguato, riaggiustato, sempre più ridotto e lubrificato.
L'immaginario che la sinistra italiana riesce ancora a smuovere è una celletta mentale, affollata di esseri che non si conoscono nemmeno.

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