mercoledì, settembre 10, 2014

Free Cannabis, Freak an Abiss.

Quando la sinistra si allontana dal socialismo, che è un'ideologia di carne e sangue, per consegnarsi agli intellettualismi della scuola di Francoforte, evapora. Su droga e politica (e politica della droga), per esempio, dalle interviste ai tossici del parco Lambro (1976) ad oggi, la consistenza del pensiero progressista è completamente svanita, e alla fine hanno vinto quelli sbagliati: non quelli "l'eroina è la droga dei padroni", ma quelli "il tossico è uno che soffre, quindi una vittima".
Il sottile salto logico sofferenza=ingiustizia ha prevalso sulla critica reale, per evolversi, ad oggi, declinato in mille modi, fino all'attuale "ideologia di genere", fino alla santificazione di qualunque disagio, anche personalissimo, intimissimo, soggettivo e fino alla creazione, in sostanza, di un modello completamente individualista e antisociale.
Eccoli, i nostri sogni, in quel video-intervista ai tossicodipendenti degli anni 70, impregnati -ancora per pochi anni- più di impegno politico che di psicotropi; eccoli i nostri ideali di giustizia sociale che vanno in frantumi, dal tossico cittadino al cittadino tossico, e poi più giù, fino alla spazzatura umana.

Avremmo dovuto pestare a sangue i nostri figli che si facevano di eroina nelle periferie, almeno noi che avevamo ancora una coscienza sociale, almeno noi che credevamo ancora nella forza della dignità e temevamo ancor più la vertigine della sottomissione. Dovevamo riportarli con la forza della violenza più gretta al rispetto di sé stessi, della propria libertà e delle regole comuni, legarli al letto fino a disintossicarli uno ad uno. Gli avremmo fatto male, ma nessuno di loro ci avrebbe biasimato. A nessuna persona piace vivere nelle proprie deiezioni, perdere il lavoro, la casa, gli affetti, perdere l'uso dei propri organi uno dopo l'altro, perdere la speranza.
E invece no, ci siamo fatti ammaliare dal brivido del salto, dal feticcio della sofferenza (tipico di chi nella vita ha sofferto poco), dal simulacro para-cristiano e para-socialista della vittima: lo stronzo.

E infatti, siamo finiti proprio lì, in mezzo.

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