lunedì, febbraio 09, 2009

Liquido progresso.

La Corte d'Appello di Milano, innovando il diritto vigente, ha creato l'inedito istituto della rinuncia al diritto di vivere, prima. Poi, ri-innovando, ha ammesso la prova testimoniale di tale rinuncia.
Professionalmente parlando, non hanno badato a spese pur di far fuori la povera, e invalida, Eluana: i tre giudici milanesi hanno creato una novità di diritto sostanziale, che necessitava costituzionalmente dell'approvazione del popolo; ed hanno materializzato una novità procedurale, che dovrebbe (ad esser coerenti) gettare un colpo di spugna su ogni simile preclusione codicistica: da domani, potrete provare con un testimone patti contrari a stipule in forma scritta, e magari anche le ultime volontà dello zio ricco.
Mercè la fortunata carriera mediatica di papà Beppino (il povero boia vigliacco di sua figlia, l'uomo che non l'ha mai accudita, e poi ha vantato diritti sulla sua testa), da domani potrete considerare risolta l'ancestrale domanda "chi siamo". Ecco chi siamo: siamo dei boia, nati al solo fine di dare la morte anzitempo agli altri, per un motivo o per l'altro. E' più forte di noi.

Come se ci fosse qualche utilità certa ad affrettare un esito di cui non sappiamo nulla. Buona fortuna Beppino Englaro, ti auguro di vivere per sempre.

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