giovedì, gennaio 15, 2009

T.V.B.

La democrazia è una donna bellissima. In quanto tale tutti la ammirano, e pochi la capiscono. Ed è tragicamente normale che sia così. E' sempre stato così.
Infatti ella, poichè promette così tanto in bellezza, inevitabilmente espone gli aspiranti conquistatori alla frustrazione insostenibile di una sconfitta quantomai grave. E più la sconfitta, il rifiuto, sono definitivi (o vengono fatti maliziosamente tali), più diventa difficile per lo spasimante soffocare la ribellione e la disperazione. Ma c'è modo e modo di perdere, in amore.
Per dire, una volta i delusi d'amore si buttavano al fume, o si arruolavano nella Legione Straniera. Davano a sè stessi la colpa del fallimento.
Oggi gli stessi delusi e respinti, figli di un secolo egocentrico e bambinone, si risolvono piuttosto a dare della mignotta, o della racchia, al mai conquistato oggetto dei desideri. Non riescono a considerarsi romanticamente colpevoli di qualcosa, non si sentono altro che vittime.

Furio Colombo, con la democrazia, ci ha messaggiato per un anno. "Io e te tre voti sopra il cielo". Poi un bel giorno lei lo respinse; e fu costretta a cambiare numero.

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