giovedì, settembre 06, 2007

Merende e compagni.

Tolleranza zero, ma un momento: come diavolo è successo che il civile criterio della "certezza della pena" è diventato il trucido concetto sceriffesco "tolleranza zero"?
Insomma per applicare ad uno strupratore omicida la legge, così come la applicano a me, il giudice deve diventare un farabutto senza cuore, il padre un aguzzino e la legge un cercere politico? Ah, Hegel, stramaledetto visionario (e quante te ne direi), ecco cos'hai combinato: al mondo non c'è da rottamare un'ideologia, un'opinione che sia una, nel 2007. In un modo o nell'altro, per quanto il cittadino se la possa passare male, c'è sempre una nuova sintesi dietro l'angolo per risolvere le questioni. Ideologia vecchia, più soluzione dell'ultim'ora, diviso due.
E se per avventura un bruto gli si rivolta contro, al povero cittadino, bisogna fare un tavolo di concertazione tra il bruto (...ebbene si, sono il bruto, ma chi non lo è, almeno un pò?...), la sua infanzia difficile (...a me mi ha rovinato un altro...), le ultime scoperte della pedagogia (...se avesse avuto, se avesse potuto...), i rappresentati delle ultime sei o sette ideologie in materia (...la galera è fascista, la galera è solo per i fascisti, la galera è meglio dei fascisti...), un rappresentate -è d'ufficio- del'68 (...è colpa della società...), il brutalizzato (...almeno sbrigatevi, a me mi duole stare seduto...), un ministro (...dobbiamo, liddòve, ecc...).
Giustamente, in mezzo a tanta cultura e serietà, se qualcuno estenuato si alza sulla sedia, alla fine, e consiglia uno sbrigativo contrappasso, gli danno del mostro a lui.

Un consiglio a quelli che hanno studiato: giudicate biologico, e salvatevi le cervella.

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