mercoledì, marzo 12, 2008

Napoli mia.

Il nodo cruciale della governabilità si deciderà, anche quest'anno, a Napoli. Con la scusa, questa volta, della monnezza i napoletani sono riusciti a fare in modo che, nonostante nessuno sia in grado di stornare altra ricchezza dalle casse pubbliche perchè la malavitosità politica locale è sazia, ci si occupi ancora, politicamente e inevitabilmente economicamente, della gente dimenticata dei vasci.

Non è che lo abbiano fatto apposta, i più attivi del popolo napoletano, per diventare, da ultimi della classe, i più decisivi della nazione; è semplicemente che, di recitare la parte della coscienza povera e scanzonata d'Italia, quella che sta sul proscenio e fa ridere e piangere, di contro a quella ricca e trasparente che non importa a nessun pubblico, gli viene naturale.

I napoletani e i milanesi concorrono ad un nobile e unico scopo comune: ognuno come può, è una formidabile macchina di emancipazione dalla casta politica. Se si unissero, potrebbero comandare sè stessi.

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