domenica, ottobre 07, 2007

Libertà di starnazzo.

Tanti e troppi processi mediatici rovinano la nazione.
A questo punto diventa difficile tutto. Persino sapere chi ruba, persino sapere se il corrotto ha dei corruttori. Infilata tutta e a forza nel baccano, ci sta la parodia di un processo penale: indagini condotte dal giudice stesso, l'accusa che siede ora sullo scranno alto ora fuori dell'aula (tra la gente! immaginiamo..), avvocati da sentire in separata sede, difese dopo la sentenza, sentenza spiccata dal branco e in branco.
In tutto questo i due tribuni di turno, Santoro e Travaglio, a rivestire ora le parti dell'agnello pubblico, ora del boia popolare, ora del giudice terzo, convinti sinceramente che questo funzioni, il che rende la nostra democrazia drammaticamente lontana da sè stessa: perchè una condanna del genere non uscirà mai dall'improvvisata aula. Il suo posto non è tra i giudizi, ma tra i sospetti. La sua divisa non è la legge, ma la chiacchiera. E il condannato, ove se ne freghi delle sue responsabilità, avrà ragione di riderne; perchè nel guazzabuglio nessuno è davvero sicuro di chi ha fatto cosa.
Ma a Travaglio non interessa che chi ha sbagliato paghi, altrimenti andrebbe in procura a paventare anche un reato di peculato a carico dell'Inpdap. Altrimenti, è strano credere che gli risulterebbe difficile considerare la sottovalutazione di beni pubblici da vendere ai ministri come un caso di concussione e di condizionamento ambientale. Ed è strano pensare che poi non debba proseguire su questa via, leggendo "peculato" in quasi tutti i fenomeni di consulenza pubblica, di nomina a cariche parapubbliche, di gestione del patrimonio statale, di finanziamento delle realtà associative, di fenomeni anche passati di gestione monetaria, di finanziamento di infrastrutture senza adeguati studi sulla loro utilità. Niente, al signor giudice interessa stare sulla notizia, e intrerpretare il bisogno di sfogo macabro dell'invidia sociale; e basta. A Travaglio interessa che Mastella vada in pensione.

E invece Mastella, con buona pace (anche) di Veltroni, ci farà la cortesia di rimanere sullo sbrindellato trono del magna-magna, ancora un pò in attesa di qualche altro processo popolare, magari condotto da qualche brillante giornalista d'assalto di Mediaset, che lo processi in un momento più consono alle speranze degli elettori dell'altra parte.
Anche la gogna, io credo, vuole la sua equità; perchè le lattughe in faccia al mostro sono uno sfizio che ci dobbiamo levare tutti: belli e brutti. Micromega ti voglio bene.

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